Eccovi alcune interessanti recensioni e interviste al regista.
"Non è difficile capire come mai Flee stia facendo molto discutere. È uscito benissimo dal Sundance, dove è arrivato da sconosciuto per giunta straniero ed è uscito come la chicca del festival. Tramite una specie di seduta di terapia, che è una maniera per registrare i suoi ricordi e la sua storia, Amin (nome di fantasia ma persona vera, la cui vera voce è quella che sentiamo) racconta di cosa gli sia accaduto dall’infanzia all’età adulta, di come un bambino afgano degli anni ‘80 sia arrivato oggi ad essere un cittadino danese attraverso guerra, pregiudizi, diverse migrazioni disperate, morti, menzogne e alcuni episodi incredibili. Amir è uno pseudonimo, come per tutti gli altri personaggi principali del film, che protegge l’anonimato dell’amico del regista che ha vissuto questa incredibile storia sulla sua pelle. Amin, arrivato come minore non accompagnato in Danimarca dall’Afghanistan, oggi, a 36 anni, è un accademico di successo. Da oltre vent’anni ha un segreto che rischia di far crollare il castello della sua vita, faticosamente costruito, proprio alla vigilia del matrimonio con il suo compagno di lunga data. Flee è una storia vera che racconta in modo unico gli strazianti tentativi di un rifugiato afghano di trovare asilo all’estero.
La quantità di volte in cui ci si scopre sbalorditi di fronte a quel che Amin ha visto e come ne sia uscito è fuori scala, e il fatto che a tutto questo si aggiunga che Amin è omosessuale e lungo questa vita incredibile ha anche scoperto il suo orientamento e ha trovato una maniera per dare forma ad un’identità nuova (identità personale, nazionale, politica e quindi anche sessuale) è un tema in più che non stona né ingombra, anzi trova una forte armonia in quel contesto di continuo rimescolamento delle carte. Ecco un documentario che non sfrutta la presa che ha il dettaglio della scoperta e dell’accettazione dell’omosessualità ma lungo tutte le sue disavventure lo fa correre come un filo rosso. Flee è quindi un’esposizione molto corretta, molto documentata e ben alternata con immagini dal vero di cosa accadeva negli anni, dei cambiamenti politici e delle guerre che scoppiavano." (Wired).
Il film ha ricevuto diversi riconoscimenti, al Sundance Film Festival 2021, ha vinto come Miglior documentario straniero. In seguito, all’anteprima italiana alla 17ª edizione del Biografilm Festival 2021, si è aggiudicato il premio come Miglior film del concorso internazionale. E poi ancora l’Audience Award all’interno del concorso internazionale. La corsa ai riconoscimenti mondiali è proseguita con due premi all’European Film Awards 2021 e al National Board of Review. Il documentario ha infine ottenuto la nomination come Miglior film d’animazione ai Golden Globes 2022 e ben tre candidature ai Premi Oscar 2022 come Miglior Film Internazionale, Miglior Film di Animazione e Miglior Documentario.
L'intervista al regista
https://www.youtube.com/watch?v=T2VvFyOc5ls
Il trailer
https://www.youtube.com/watch?v=WzUVeuX1u04