Sulle note di Fight the Power dei Public Enemy, una ragazza portoricana, con indosso dei guantoni da boxe, balla freneticamente.
La voce del disc jockey Mister Señor Love Daddy, che trasmette dalla stazione We-Love Radio, dà il buongiorno agli abitanti del quartiere di Bedford-Stuyvesant.
Sal è un italoamericano che gestisce una pizzeria, insieme ai figli Pino, razzista e manesco, e Vito, timido e calmo. La pizzeria di Sal è tappezzata di fotografie raffiguranti celebrità italoamericane, come Al Pacino, Robert De Niro, Frank Sinatra e Sylvester Stallone, ed è un luogo di ritrovo per molti abitanti del quartiere. Sal e i suoi figli sono gli unici abitanti bianchi. Di fronte alla loro pizzeria c'è un fruttivendolo coreano, e la loro clientela è soprattutto afroamericana. Anche il loro garzone è afroamericano, e si chiama Mookie, fidanzato con Tina, la ragazza portoricana dell'incipit. Il "Sindaco" è un anziano afroamericano alcolizzato, che parla con chiunque, soprattutto con Mother Sister, un'anziana signora che osserva dalla sua finestra tutto il viavai di gente. Radio Raheem è un giovane afroamericano robusto e pacioccone, che se ne va in giro con uno stereo sulle spalle, che spara a tutto volume Fight the Power. Nel quartiere si aggira anche Smiley, un ragazzo balbuziente che cerca di vendere a tutti delle immagini di Martin Luther King e di Malcolm X.
In pizzeria arriva Buggin Out, attivista politico che accusa Sal di essere razzista, perché non ha nemmeno una fotografia di un afroamericano nel proprio locale. Pino replica che i suoi personaggi preferiti sono Magic Johnson, Eddie Murphy e Prince che, a suo dire, sono così in gamba da essere più che neri. La frase innesca una discussione animata. Sal, che è segretamente innamorato di Jade, la sorella di Mookie, cerca di intervenire, dicendo a Buggin Out che quando avrà una pizzeria sua potrà attaccare alle pareti tutte le fotografie che vuole. Buggin Out allora tenta invano di boicottare la pizzeria di Sal, dicendo ad ogni afroamericano che incontra di non servirsi più da lui.
Il film procede in maniera orizzontale, descrivendo nel corso di una giornata alcune scene di vita nel quartiere e i caratteri di alcuni dei suoi abitanti.
La sera, a chiusura ormai avvenuta Sal fa entrare nel locale alcuni ragazzi che chiedevano di mangiare, poco dopo entrano anche Buggin Out e Radio Raheem, con il suo gigantesco stereo a tutto volume. Sal gli chiede di spegnerlo, ma Radio Raheem rifiuta. Sal allora prende una mazza da baseball e sfascia lo stereo. Radio Raheem gli salta addosso. Pino e Vito tentano di difendere il padre, mentre i clienti cercano di calmare Radio Raheem. Ma lui è scatenato, così scoppia una rissa. Interviene la polizia, che uccide Radio Raheem strangolandolo con un manganello.
La gente del quartiere si reca alla pizzeria, osservando Radio Raheem morto. Mister Señor Love Daddy annuncia alla radio il decesso del ragazzo, morto per mano di poliziotti bianchi per proteggere un bianco. Mookie osserva tutto impietrito, diviso tra la paura di perdere il posto di lavoro e fare la cosa giusta. Improvvisamente si decide e afferra un bidone della spazzatura, quindi lo scaglia contro la vetrina della pizzeria. Tutti sembrano impazziti, ed entrano nel negozio per distruggerlo. Smiley, finalmente, può appendere alle pareti le fotografie di Malcolm X e di Martin Luther King.
« Gente mia, gente mia. Cosa posso dirvi? Cosa posso dirvi? Ho visto, ma non ho creduto. Non ho creduto a quello che ho visto. Riusciremo mai a vivere insieme? Insieme riusciremo mai a vivere? »
(Mister Señor Love Daddy, dopo la rivolta)
La mattina seguente Mookie si reca alla pizzeria ormai distrutta, e vi trova Sal disperato. Nonostante questo gli chiede i soldi che gli deve. Sal, dopo un dialogo acceso, glieli tira in faccia. Mookie li prende e si allontana.
Prima dei titoli di coda scorrono sullo schermo due citazioni:
« La violenza come mezzo per raggiungere la giustizia razziale è insieme un sistema impraticabile e immorale. »
(Martin Luther King)
« Io non invoco la violenza, ma allo stesso tempo non sono contro il fatto di usare la violenza per difendere se stessi. Io non la chiamo violenza. Se si tratta di autodifesa la chiamo intelligenza. »
(Malcolm X)

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