I protagonisti di Alps si offrono, previo pagamento, di prendere il posto dei cari estinti all’interno di famiglie distrutte dal lutto, cercando di saldare le ferite della perdita attraverso la recita letterale di una quotidianità perduta, diventando, di fatto, fantasmi part-time. I membri del gruppo devono ricoprire i ruoli più svariati, identificarsi completamente con i morti da sostituire, ispirarsi al loro temperamento da vivi, studiare e provare la parte nei minimi dettagli. Tutti mestieri “assistenziali” che per l’occasione diventano ruoli archetipici di una società che riesce a elaborare il lutto solo attraverso l’estrema finzione. Un presupposto introdotto gradualmente, quasi come un mistero da risolvere, e che muta da pungente riflessione sul rifiuto della morte a studio sulla fragilità dell’identità e sulla sua frantumazione.